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            Cura TIZIANO ARRIGONI | 
            
          
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            LIBRO IN FORMATO PDF EURO
            5,00
            STAMPA A RICHIESTA EURO 8,OO | 
           
          
            
              
              
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                 Formato PDF € 3,00 
                Collana Biblioteca del '900 
                allegato al n. 1 del Libro volante 
                stampa "on demand"
                ( a richiesta) € 6,00  |  
               
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                    La Bancarella Editrice 
                    Viale della Repubblica n. 47 
                    57025 Piombino (Li) 
                    Telefono 0565.221959 
                    Fax 0565.221959 
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        Un Gramsci inedito! | 
       
      
        
        
           
          
            
            
               
              
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                La “Biblioteca del ‘900”,
                sulla base della ricca documentazione del fondo archivistico
                Bartalini- Gaggero- Zannellini conservato nell’Archivio
                Storico della Città di Piombino , si propone di ripercorrere
                momenti cruciali della storia del Novecento attraverso idee,
                personaggi, eventi che hanno segnato il secolo scorso, con la
                proposizione di documenti talvolta inediti o comunque poco conosciuti. |  
                
             
            
              
                
                Torino 1916. 
                ell’aprile del 1916 giungeva a Torino, da Genova, un giovane 
                avvocato: non vi giungeva di spontanea volontà, ma era
                stato 
                richiamato alle armi. Si trattava di Ezio Bartalini, socialista,
                noto pacifista, 
                che era stato destinato al Deposito Fanteria del 49° Reggimento, 
                Torino Ovest. Era una seccatura per le autorità militari
                avere tra i 
                piedi un personaggio schedato come ‘sovversivo’ antimilitarista
                e conosciuto 
                in tutta Europa per la sua attività militante. Per il
                giovane 
                avvocato trentaduenne, che, coerentemente, aveva rifiutato il
                grado 
                che gli spettava in quanto laureato e che quindi era stato destinato 
                come soldato semplice al reparto sanitario, un periodo di forzata 
                inattività, dedicato, nei momenti liberi, alla lettura
                e, nelle ore di libera 
                uscita, a cercare di conoscere quei pochi compagni socialisti
                che 
                non erano ancora stati destinati al fronte. Naturalmente il tutto
                doveva 
                essere un periodo fatto con prudenza e riservatezza, dato che
                indossava 
                la divisa grigio verde. 
                Alla Casa del popolo di corso Siccardi, dove si trovavano le
                sedi dell’ 
                “Avanti!” e del “Grido del Popolo, incontrò
                un giovane studente universitario 
                sardo di venticinque anni, dall’intelligenza vivace: Antonio 
                Gramsci. I due legarono subito ed iniziarono a frequentarsi,
                anche 
                fuori delle redazioni, sia nell’alloggio di Antonio in via
                San Massimo 
                che in lunghe passeggiate al parco del Valentino. 
                Gramsci si trovava a Torino dal 1911 ed era iscritto alla facoltà
                di Lettere, 
                dove seguiva le lezioni di Matteo Bartoli, Annibale Pastore,
                Ettore 
                Stampini ed Umberto Cosmo.2 Docenti diversissimi e stimolanti, 
                tanto che gli argomenti delle loro lezioni si ritroveranno anche
                nei 
                colloqui fra Gramsci e Bartalini. Basta pensare agli interessi
                di Pastore per gli aspetti filosofici legati alla relatività,
                alla geografia linguistica 
                di Bartoli e alla sua norma dell’area isolata (con forme
                linguistiche 
                anteriori), che applicava anche alla Sardegna, agli studi innovativi
                di 
                Cosmo su Dante. 
 
                In questo periodo Antonio stava preparando gli esami triennali
                di italiano 
                e di latino e viveva facendo il giornalista, arrotondando le
                misere 
                entrate dando lezioni private. Soprattutto collaborava con “Il
                Grido 
                del Popolo” e teneva sull’edizione torinese dell’
                “Avanti!” una rubrica 
                intitolata Sotto la Mole in cui mostrava la lucidità delle
                sue idee e il 
                suo graffiante stile polemico che aveva come obiettivo l’ipocrita
                moderatismo 
                della classe dirigente torinese di ispirazione giolittiana, il 
                nazionalismo becero della “Gazzetta del Popolo” e certi
                voltagabbana 
                che avevano venduto anche l’anima all’interventismo.
                .....SEGUE |  
               
              
                 | 
               
              
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