Il dattiloscritto di Isa Bartalini, datato 1991, donato in
copia al curatore da Lilia Hartmann e depositato presso l’Archivio
Storico della Città di Piombino a disposizione degli utenti
(come documento allegato al fondo “Bartalini – Gaggero”)
è stato riprodotto nella sua integrità.
Ho aggiunto a parte la corrispondenza di Isa Bartalini a Cesare
Zavattini conservata presso la Biblioteca Municipale “Panizzi”
di Reggio Emilia, Archivio Zavattini, Arch. ZA Corr. 609 ed ottenuta
in copia grazie alla disponibilità di Giorgio Boccolari
e Chiara Boschini, che ringrazio vivamente, insieme al figlio
di Cesare Zavattini, Arturo Zavattini.
Per non intaccare la narrazione di Isa con l’inserimento
delle sue lettere a Za ho preferito indicare nel testo stesso
il riferimento alle varie lettere o cartoline che sono state
riprodotte in Appendice (assieme all’articolo di Isa su
De Sica del 1942).
Arrigoni Tiziano.
Quando il 30 agosto 1939 Isa Bartalini
arrivò in Italia da Istanbul (insieme alla madre Lilia
e alle nonne Ida ed Amelia) non conosceva quasi il suo paese.
Il padre Ezio Bartalini e la madre Lilia Zannellini l’avevano
cresciuta nell’amore per la cultura e le abitudini italiane:
era nata a Piombino il 30 gennaio 1922 nell’accogliente
casa del nonno, il medico Ettore Zannellini, ma ben presto aveva
dovuto seguire il padre, antifascista militante, nel suo esilio
a Parigi, a Londra, per finire a Istanbul dove aveva trascorso
la sua infanzia e la sua adolescenza.
Isa con la madre si stabilì a Roma, dove si iscrisse alla
Facoltà di Matematica e per mantenersi iniziò a
lavorare all’EIAR nell’ambito delle trasmissioni con
l’estero, sfruttando la sua conoscenza della lingua turca....
continua nel libro |