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9788866150619

Tiziano Arrigoni CIELO DI TOSCANA, ARIA DI CORSICA, Un alfabeto comune p. 80 ill., € 12,00 25x21 Bross. Biblioteca di Storia n, 15 2013.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cielo di Toscana Aria di Corsica un Alfabeto comune
È molto difficile condensare una realtà complessa come quella dei rapporti fra Toscana e Corsica in poche “voci”, ancora più difficile classificare una realtà come quella corsa. Uno storico americano ha scritto che la riflessione sulla Corsica poteva riassumersi nel passato più o meno vicino nella lettera M, «mountains, maquis, malaria, melancholy, machismo, Mérimée, murder, misery (implying both dirt and poverty), masts (for ships), maritime harbors and of course Martello towers».1
Sarebbe facile rispondere che la Corsica ha una complessità che va dall'A alla Z o che possiamo inserire le parole che vogliamo con la lettera M.
Tuttavia ho scelto anch'io una sorta di “alfabeto” corso – toscano (nulla a che vedere con un'analisi linguistica) o meglio ho cercato di fissare, anche in base a pubblicazioni precedenti, alcuni argomenti tematici che servano ad illustrare il rapporto secolare fra le due regioni. Non si tratta di “voci” esaustive, sono solo dei piccoli stimoli alla conoscenza del problema delle relazioni fra la Toscana e quella che veniva definita, nella pubblicità turistica, “la più vicina delle isole lontane”, una strana definizione quasi “esotica” per un'isola che si riesce a vedere fisicamente per buona parte dell'anno dalle coste toscane e in certe sere limpide si può quasi, si fa per dire, “toccare con una mano”. La scelta degli argomenti è quindi assolutamente soggettiva, con l'unica accortezza di inserire argomenti che abbiano avuto un forte impatto sociale: come dimenticare la forte emigrazione dall'Appennino toscano con annessi e connessi?
Il periodo di riferimento è quello otto – novecentesco, con alcune piccole digressioni al periodo precedente, e gli argomenti si riferiscono soprattutto agli aspetti sociali, economici, di cultura popolare, evitando quella che potrei definire cultura “alta” (come non inserire, altrimenti, Salvatore Viale o Francesco Domenico Guerrazzi?).
D'altra parte ho cercato di raccogliere, per quanto possibile, quell'“aria di Corsica” che si coglie in certi paesi toscani o quel “celu toscanu” che si coglie in Corsica. D'accordo quindi con Stefano Tomassini che scrive: «sono contentissimo di passare e ripassare a Pisa, tutte le volte che posso, sulla strada della Corsica. Ogni tanto penso che effetto farebbe se nella piazza deputata ai miracoli si producesse per un tempo breve l'incantesimo di cancellare tutto quello che c'è, per vedere solo una spianata d'erba e in mezzo, più o meno nell'area coperta dalla cupola del duomo, la piccola chiesa di San Michele di Murato. Credo che Pisa sia la migliore introduzione alla Corsica».

 

 

 
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