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 Sul sentiero dei Ricordi

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EAN 9788866151364

DISUGUAGLIANZE Storie di fratellanza delusa  Emilio De Roma A5 pp. 158 € 14,00 Collana Nuovi Autori n. 35 2016

DISUGUAGLIANZE, Storie di fratellanza delusa

..Lisimba e Ayana, in quanto irregolari senza permesso di soggiorno, percepiscono 30 euro ognuno e da questa somma va tolta la quota per il caporale, il trasporto e la quota giornaliera di 10 euro per chi guarda la bambina. Da questo momento in poi non dovranno più rivolgersi a Totonno ma ad un connazionale, di volta in volta indicato, che metterà in contatto i padroni con i braccianti e provvederà ad organizzare il trasporto e le squadre di lavoratori. Per tutto questo bisogna versare la somma di 0,30 centesimi a persona. È fatto assoluto divieto di rivolgersi alle Organizzazioni dei Lavoratori e, in caso di eventuali controlli da parte degli Uffici del Lavoro, i regolari devono dichiarare l'importo in busta paga e gli altri darsela a gambe, facendo perdere le loro tracce.
Convergono sui luoghi di lavoro una miriade di persone provenienti dal Senegal, Costa d’Avorio, Sudan, Ghana, Mali, Sierra Leone, Ciad, Guinea Conakry, Tunisia, Nigeria, Camerun, Angola, Repubblica del Congo, ognuno con i propri problemi e aspettative.

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Disuguaglianze di Emilio De Roma è un approfondito e ap-passionato libro in cui l'Autore sembra tenere in minor consi-derazione la scelta del «genere» letterario, per privilegiare l'ac-quisizione della drammaticità esistenziale della condizione dei migranti, in uno stile in cui le immagini vengono restituite in un racconto sentito, dai colori intensi, capace di rapire.
Nella seconda parte del libro vi è un’interessante sezione de-dicata ad interviste e testimo-nianze dirette dei migranti, che pur nella loro diversità sembra-no accomunati tutti da l’unico sogno e speranza di una vita migliore.
Il libro non è un romanzo ma un'inquietante storia vera di un migrante che si mette in viaggio alla ricerca della libertà e per sfuggire alla «solitudine della povertà», dal tempo lentissimo del villaggio di provenienza con al centro il Baobab, al ritmo incalzante di una Napoli infe-stata dalla «brutalità, dalla in-giustizia e dal degrado umano.» ...Il racconto di Lisimba si articola attorno alle tematiche della povertà, della stranierità (xenitéia) e della peregrinazione (paroikia) come elementi costitutivi della vita del credente. La via del credente è un percorso di liberazione contras-segnato da avversità, da pericoli e da difficoltà, in cammino verso la meta escatologica del Regno di Dio, come orizzonte ispiratore dell’agire morale.

Massimo Abd Allah Cozzolino Confederazione Islamica Italiana

 

 

 

 

 

 

9788866150732

De Roma Emilio Sul SENTIERO DEI RICORDI p. 116 ill., € 12,00 A 5 Bross. Collana Narrativa n. 26 2014.

 

 

 

 

Emilio De Roma:


è nato a Montefusco (AV).
Ha compiuto studi universitari in ambito artistico e teologico.
Interessato alla comunicazione per immagini, al rapporto tra segno e rappresentazione grafica, ha sperimentato un linguaggio espressivo del tutto inedito.
Il suo lavoro ha incontrato il favore di svariati scrittori e critici.
Sul piano formativo-educativo ha perseguito la didattica del binomio sensibilità e ragione, indispensabili per la formazione del mondo giovanile.
Nel 2011 pubblica l'ultimo testo dal titolo Pietra delli Fusi- Il Cammino di un Popolo, che tratta della Valle del Calore, dalle origini alla fine del'800.
Attualmente prosegue la sua attività artistica e culturale, che si sviluppa e si realizza a Pietradefusi (AV), dove vive.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sul SENTIERO DEI RICORDI
Scrivere è quasi sempre una sfida, un mettere in atto studi coltivati con passione ed un riconoscere a chi ci ha incoraggiati e sostenuti che l’inclinazione naturale alla bellezza dell’esprimersi è un servizio umile per tutti coloro che si avventurano, o quantomeno si avvicinano al meraviglioso mondo del “Bene e del Bello”.
Quest'opera è per l’autore un dono a tutti coloro che lo conoscono e che credono in lui, perché il percorrere il cammino della vita, osservato in un determinato momento di essa, è chiara testimonianza di una continuità e attestazione che ogni azione umana è dettata da valori che non vanno assolutamente ignorati.
Lo scrivere ci aiuta a vivere, ci rende liberi, ci fa emergere, ma soprattutto ci fa esternare la parte più intima e nobile di noi stessi: l’io.
Il libro “sul sentiero dei Ricordi”, che lo scrittore ha voluto sottoporre al mio giudizio, dopo una attenta lettura è risultata un’opera letteraria dal significato profondo che invita il lettore alla riflessione e ad una scrupolosa analisi della propria vita.
Si descrive, con grande bravura, di un viaggio attraverso i ricordi di un uomo maturo che, giunto al tramonto della sua esistenza, medita sulle esperienze fatte e cerca, senza difficoltà, di dare un senso ad ognuna di quelle.
Andando avanti nella lettura, si resta piacevolmente colpiti da alcuni termini adoperati con arte, nonché dalla profondità degli argomenti trattati.
Si intuisce la personalità dell’autore in ogni personaggio trattato e le motivazioni vitali che determinano ogni evento umano; soprattutto nella quotidianità.
Si intravede l’interiorità, la presenza di DIO e la sensibilità verso i sentimenti altrui.
Questa chiara realtà pur se vissuta inconsciamente dall’autore e pur non descrivibile è però sentita e con maestria trasmessa.
La bravura dell’ideatore sta nel fatto di aver compreso, e ciò lo si capisce analizzando l’intimo dei personaggi trattati, di più il mistero: il mistero di Dio che si cela nella vicenda di ogni uomo; si scopre nella storia di ogni uomo, della luce salvifica di Dio purificatore di ogni uomo.
Sono convinto che per fare grandi cose bisogna farsi guidare dal cuore, e bene ha fatto l’autore nel seguire Dio, l’amore ed il cuore.
Questo lodevole lavoro possa essere di esempio a tanti che si dilettano a scrivere e a chi si cimenta per la prima volta nel campo letterario.
Per la realizzazione di quest'opera, il mio lusinghiero apprezzamento e l’esortazione a continuare con passione e competenza, doti che hanno già in passato contraddistinto questo genere letterario.
Ad maiora.
Vito Donniacuo

 

 

L’uomo, unico essere ad avere la nozione del bene e del male, durante il viaggio sul sentiero della vita, sente frequentemente il bisogno di fermarsi per riflettere sulla strada percorsa, sul suo presente e sul suo futuro.
La memoria del passato, il valore della vita e la realtà ineludibile della morte che lo tocca e lo angoscia, si impongono e si fanno compagne nel suo cammino. Quando l’attesa fiduciosa di un futuro rassicurante diventa insufficiente, sente il bisogno di spingersi oltre, più in là, per tentare di esplorare nuovi e difficili percorsi che, partendo dalla ragione, la superano, oltrepassando i fenomeni fisici per sfiorare, nella percezione, il mistero della fede.
Le espressioni artistiche, in generale, facilitano l’incontro, aprendo spiragli nel cuore e nella mente, favorendo l’intuizione dell’esistenza di qualcos’altro in questo mondo grigio in cui taluni, spesso, si sentono intrappolati.
Il senso artistico, il colorare il silenzio può fornire all’uomo la necessaria audacia per scoprire nuove possibilità tra cielo e terra, tra il presente e l’eternità.
Il Servo di Dio Papa Paolo VI,1 nel riaffermare il vincolo esistente tra la Chiesa e le Arti, ebbe a pronunciare queste parole che ancora oggi toccano il cuore e l’intelletto: «Noi abbiamo bisogno di voi» - egli disse - «Il Nostro ministero ha bisogno della vostra collaborazione. Perché, come sapete, il Nostro ministero è quello di predicare e di rendere accessibile e comprensibile, anzi commovente, il mondo dello spirito, dell’invisibile, dell’ineffabile, di Dio. E in questa operazione… voi siete maestri. È il vostro mestiere, la vostra missione; e la vostra arte è quella di carpire dal cielo dello spirito i suoi tesori e rivestirli di parola, di colori, di forme, di accessibilità»2
L’opera in copertina, come le altre presentate a corredo del testo, hanno la sola pretesa di rilevare come l’uomo, attraverso la sua azione creativa si sia da sempre rapportato al senso dell’esistere e, quindi, della trascendenza. È necessario, inoltre, precisare che il presente lavoro non vuole essere un testo di divulgazione filosofica, semmai vuole essere un libro che tratta alcuni significativi eventi sociali del nostro recente passato resi con semplicità di scrittura.
In tal senso il racconto è un buon sostrato per giovani studenti che desiderino conoscere alcuni fenomeni e accadimenti della storia vissuta dai loro nonni, relativamente al percorso di vita, dalle origini allo sviluppo e alla maturazione.
Il passato, nel bene e nel male, deve sempre accompagnare il viaggio dell’uomo verso il futuro.

L'AUTORE

 

 

 
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Recensioni:

“Sul sentiero della vita, l’ascolto nel silenzio” di Emilio De Roma, Edizioni La Bancarella, Piombino, 2014 di Franca Molinaro Ottopagine 1 marzo 2014

La Grande Madre che tutto genera e avvolge, quando l’uomo solo e in cerca di se stesso non sa dove andare, offre i suoi seni per ritemprare lo spirito e ripartire con novella lena. E’ dal suo grembo che l’individuo attinge quelle energie invisibili con le quali alimenta il suo corpo e la sua anima. L’uomo moderno, inseguito dalle sue ambizioni, non si ferma ad ascoltare ed ascoltarsi, e in questa sua corsa spossante perde i contatti e rinnega i bioritmi. L’uomo antico, pur inconsapevole di questa fonte energetica, ricaricava le sue forze affondando i piedi nudi nella terra madre. Questa filosofia, giunta a noi dall’Oriente, era applicata inconsapevolmente nel mondo contadino, i piedi nudi, a contatto con la Grande Madre, mettono in comunicazione con “le divinità ctonie” e ci rendono partecipi dei ritmi cosmici. Così, alcuni luoghi particolari sono capaci di realizzare, nella mente umana sensibile, una sorta di catarsi, lo spirito in meditazione, meglio che in una stanza buia, è capace di “scendere” in se stesso, analizzarsi e liberarsi dei fardelli inutili, quindi ripartire carico di energia pulita e vitale. Chi ama la montagna, qualche volta si sarà trovato a fissare l’orizzonte da un’altura e, almeno una volta, avrà provato un certo sgomento, una sorta di capogiro che annebbia la vista e solletica i muscoli gastrici, come una vertigine; questa sensazione che dimentichiamo in fretta perché sconosciuta, quindi portatrice di ansia, altro non è che il contatto con il creato. Per indicare un riferimento nel nostro territorio, invito i lettori a fermarsi sulla “Ripa delle Falconare” del monte Terminio (AV), uno strapiombo di mille metri in cui, le rocce hanno visto passare le ere ed hanno raccolto i raggi del sole, giorno dopo giorno in un continuo interscambio. Se ti fermi lassù, in solitudine, ascoltando il silenzio di quel luogo puoi, molto più facilmente che altrove, metterti in contatto col creato e sentire la natura scorrere nelle vene come una leggera corrente elettrica. Questa esperienza che io ripeto ad ogni escursione, l’ho rivissuta in poltrona leggendo l’ultimo testo di Emilio De Roma “Sul sentiero della vita, l’ascolto nel silenzio”, edizioni La Bancarella, Piombino 2014. De Roma ha avuto il primo contatto con l’editoria non legata al mondo del lavoro, con un testo storico: “Pietra delli Fusi e i suoi casali, il cammino di un popolo”, Edizioni Il Papavero. Lo scrittore, anche bravissimo scultore e pittore, oggi si presenta al pubblico con un romanzo che mette a nudo tutto il suo intimo, la sua anima nobile e nello stesso tempo tenace, con una carica di umanità e di altruismo ormai fuori moda. Questi sentimenti che caratterizzano l’animo dell’autore, sono gli stessi che ci spinsero a fondare un Centro di ricerca in cui arrivismo ed egoismo dovessero essere sconosciuti, non a caso, Emilio De Roma, con Aldo Grieco, furono i primi ad incoraggiare l’impresa. De Roma, dunque, risale il sentiero della vita, e si ferma a meditare in un poggio naturale e solitario che la Grande Madre gli offre, di qui ripercorre tutti gli eventi che hanno logorato l’animo del protagonista ma che comunque gli hanno permesso di modellare uno spirito volitivo, tenace, mai prono alle ingiustizie e alle angherie dei potenti. Nell’insieme emerge la sua fede Cristiana, la presenza di un Dio misericordioso che, attraverso la natura e il prossimo, parla diretto all’uomo in un intimo e silenzioso dialogo. De Roma, da sempre volto al sociale, disponibile verso ogni bisognoso, pronto a farsi in quattro per appoggiare la propria gente con l’impegno politico, sindacale, culturale, senza trascurare la propria famiglia, in questo libro mette per iscritto il suo testamento, la sua filosofia di vita volta costantemente alla ricerca della giustizia da cui sgorga, di conseguenza, la libertà e il rispetto umano. Il racconto passa attraverso diversi momenti storici e condizioni sociali e, in ogni fase compare il binomio arcaico del bene e del male; lo scrittore sottolinea la violenza presente in ogni tornata epocale ma anche l’amore che, pochi uomini buoni, hanno cercato di contrapporre al male, a proprie spese. “Ho scritto pensando ai giovani”, spiega l’autore, “sono loro che hanno bisogno di riscoprire i valori sociali, culturali ma anche politici, valori che in questo momento sono offuscati da troppo arrivismo, desiderio smodato di successo inteso sia in termini di denaro che di gloria effimera. Queste nuove generazioni, così brave a comunicare, debbono comprendere l’importanza dell’essere umano visto nei suoi limiti e bisogni, non perseguire un idolo montato dai mass media, senza imperfezioni, senza rughe o problemi economici, l’essere umano è tale perché differente da Dio, con i suoi malanni, i suoi problemi. Il deficit di queste conoscenze è dovuto al mondo moderno in cui non c’è spazio per l’uomo ma solo per le ambizioni e il denaro, dimenticando che l’umanità è allo sfacelo, la Terra si sta logorando, il popolo bisognoso ha perduto ogni speranza e quotidianamente si porta al suicidio”.