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La Pagina di:Piero Cavicchi

 

 
 
 

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Un pinocchio da non perdere !

Con la traduzione de "Le avventure di Pinocchio" ho voluto completare il lavoro iniziato con la Lohandièra de la Venturina, in cui ho descritto, in tutti i suoi aspetti, la realtà passata e presente del dialetto della Vai di Cornia, dandone anche un esempio concreto nella traduzione e nell'adattamento de La locandiera di Carlo Goldoni.
La versione nel nostro dialetto del capolavoro di Collodi, infatti, mi ha consentito di dare un esempio ancora più ricco, ampio e significativo di che cosa il nostro dialetto è stato fino ad alcuni decenni fa, non solo dai punto di vista del lessico, ma anche della fonetica, della morfologia e della sintassi.
Il recupero di tale realtà linguistica, inoltre, fornisce, in un certo senso automaticamente, lo spaccato sociale e culturale di una società, per lo più contadina, che ora non esiste più. E "Pinocchio" e un testo ideale per un'operazione del genere, perché in esso sono numerosissimi i riflessi della vita quotidiana e della mentalità della Toscana povera dell' 800.
Nella ricostruzione del dialetto utilizzato per tradurre "Pinocchio", ho tenuto presenti dei parametri precisi, dal punto di vista dello spazio, del tempo e della dimensione sociolinguistica. Ho utilizzato, cioè, il dialetto che, nelle zone rurali della bassa Vai di Cornia (cioè dei comuni di Campiglia Marittima, Suvereto e Piombino), era ancora comunemente parlato nella prima metà del secolo XX (1900-1950 circa) e, in particolare, ho fatto riferimento alle competenze linguistiche (e culturali) di un ipotetico abitante delle suddette zone rurali intorno ai 1930, nato verso il 1870 e privo di istruzione.
Per la grafia del dialetto stesso, ho voluto trascrivere nel modo più fedele possibile la pronuncia dialettale e, al tempo stesso, usare dei segni grafici speciali di facile comprensione e memorizzazione da parte del lettore.
Nel volume è presente anche un Vocabolario che contiene tutti i termini dialettali che sono stati usati nella traduzione e che sono diversi dalle rispettive forme italiane. A questo proposito devo precisare che l'appartenenza al dialetto parlato in Vai di Cornia di tutte queste forme linguistiche, èstata da me rigorosamente stabilita sulla base di uno o più dei seguenti criteri:
1) La mia esperienza personale di parlante dialettale.
2) Le testimonianze orali dirette e indirette di altri parlanti, soprattutto anziani.
3) L'attribuzione specifica della forma al territorio di Campiglia Marittima nel Vocabolario pisano di Giuseppe Malagoli (1939).
Ho voluto inserire in questo volume anche un saggio di traduzione di Pinocchio (i primi sei capitoli) nel dialetto, ormai fortemente italiamzzato, che è parlato nella Vai di Cornia dei nostri giorni. Questa versione "moderna" non è solo una curiosità, ma è utile per capire quali trasformazioni ha subito il nostro vernacolo soprattutto nel corso degli ultimi 50-60 anni.
I disegni di Enrico Mazzanti, tratti dalla prima edizione de "Le avventure di Pinocchio" del 1883, con la loro immediatezza e la loro semplicità un po' naff, rendono più gradevole il libro da un punto di vista grafico e contribuiscono a ricostruire quell'atmosfera particolare del mondo contadino di una volta.
Piero Cavicchi
EURO 15,00


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