La ragioniera che dipinge l' anima con la sua poesia
il Tirreno — 16 gennaio 2010 pagina 05 sezione: PIOMBINO

PIOMBINO. Superficialmente si corre il rischio di confondere con un’attenuata timidezza l’atteggiamento pacato. Ben presto però, l’impressione cambia: lo sguardo disteso regge senza incertezza l’obiettivo della macchina fotografica, e la voce, rilassata ma ferma, inizia a raccontare di sé. Ha solo 21 anni, Francesca Ghiribelli, figlia unica di Fabrizio e Lorella, nipote di nonna Anna e padroncina della bassotta Betty, ragioniera programmatrice. Attualmente è senza lavoro, dopo un impiego di pochi mesi in una ditta di elettronica. Un percorso scolastico, quello tecnico, fortemente convinto, avviato sia in previsione di «qualcosa di concreto», sia generato dalla passione per la materia. Eppure, dietro l’aspetto “quadrato”, pieno di numeri e ragione, si nasconde un altro volto, coltivato negli anni con altrettanto cura e dedizione: la poesia. Che è stata per Francesca la forma di espressione immediata di comunicazione, raccolta da un’evidente urgenza interiore di trasferire in parole un pensiero iniziale: «Mi piaceva anche solo il suono delle poesie che leggevo, soprattutto Leopardi e Carducci - dice - e mi sono detta di voler provare anch’io ad esprimere le emozioni che sentivo dentro di me». A sei anni, dedicata al nonno mai conosciuto, la prima poesia, su un foglietto ingiallito. «Ho cominciato da un taccuino, sentendo la necessità di mettere per iscritto quello che provavo, e conservarlo - racconta - con mio nonno, pur non avendolo mai conosciuto, ho un legame interiore profondo. Ricordo un verso della poesia, in cui dicevo che avrei voluto una scala per arrivare fino a lui, per poterlo conoscere». E l’attaccamento alla famiglia risulta evidente nella poetica di Francesca, assieme, all’amore per la natura; natura protagonista del suo primo libro, appena uscito, “Un’altalena di emozioni”, silloge intrisa pure di riferimenti religiosi, secondo una fede che, sebbene cattolica, si rivela in termini di credo privato, caratterizzato dall’indissolubile vincolo tra uomo e natura. Sognatrice si definisce Francesca, e in effetti dalle sue parole, dai suoi versi e dai componimenti in prosa (il suo racconto “Il ferroviere e la bambina”, ancora dedicato al nonno, ha vinto il primo premio al Concorso “Maribruna Toni” 2009) traspare forte e limpido il profilo romantico, sottolineato dalle letture: dai classici Anna Karenina, Guerra e Pace, Romero e Giulietta, ai contemporanei romanzi di Danielle Steel, non possono mancare i temi dell’amore e della storia. «Nel cassetto, oltre a nuovi libri di poesie e racconti, ho uno scritto narrativo, ambientato durante la Guerra Fredda - aggiunge - sul muro di Berlino, che ruota attorno alla storia di due giovani innamorati». La stessa struttura delle liriche di Francesca rievoca un modo di scrivere quasi antico, attraverso uno stile attento alla forma e alle infinite possibilità del linguaggio, lontano dall’atteggiamento di essenzialità estrema che si trova nella maggior parte degli esempi contemporanei. Poesia, quella di Francesca, intesa come raccolta di bordo, diario intimo, eppure suggerimento emotivo anche universale: «Tutte le volte che rileggo le mie poesie, provo emozioni diverse - spiega - sono contenta, perché ho scritto qualcosa di mio e sono riuscita ad emozionarmi. Spero possa essere così anche per chi leggerà il mio libro». Francesca, cos’è la poesia per te? «È l’inchiostro che colora gli spazi bianchi del cuore». -

Francesca Lenzi


il Tirreno — 16 gennaio 2010 pagina 05 sezione: PIOMBINO

IL LIBRO Il canto d’amore della natura Si intitola “Un’altalena di emozioni” la prima silloge pubblicata da Francesca Ghiribelli. Una silloge che recita: «Le emozioni non sono mai uguali, sono come un dondolo che ti culla, come un sogno. Infatti, penso alla scrittura proprio come a un sogno, che fa compagnia alla realtà. E le emozioni, con il loro cullare, danno conforto alla vita». Il libro di Francesca, “Un’altalena di emozioni” appunto, uscito lo scorso 14 dicembre, è edito dalla Bancarella di Piombino. Contiene 61 poesie, ognuna delle quali accompagnata da un’immagine che la qualifica; rappresentazioni grafiche scelte dall’autrice stessa, spesso rielaborate al computer. La stessa immagine in copertina è frutto di un collage eseguito da Francesca: «Vi ho riunito tutti gli elementi che ritengo siano coinvolti nel libro: la natura, la fantasia, la ragazza con l’aria sognatrice». Ed è la natura il vero comune denominatore di queste liriche, considerata quale estrinsecazione di una presenza sacra: «Questo libro rappresenta, tramite la natura, tutte le forme d’amore che esistono nella vita».