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LA DINAMITE NELLA VALIGIA.
VIAGGIO NELL'ITALIA DI LUCIANO BIANCIARDI

Tiziano Arrigoni

pp. 182 anno 2019 20,00 ill col. e, B/N

EAN 9788866151951

Collana Biblioteca di Storia n. 29
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LA DINAMITE NELLA VALIGIA

Viaggio nell'Italia di Luciano Bianciardi

Prefazione

 

Perchè Luciano Bianciardi sul quale sono state scritte pagine su pagine, sull'intellettuale disintegrato, sul contestatore letterario e così via ? Questa non vuole essere una biografia organica, anche se spunti biografici non potranno mancare,1) ma un ritratto dell'Italia di ieri e di oggi, dell'Italia del “cambiamento”, delle illusioni e delle disillusioni, attraverso i luoghi di Bianciardi, quelli che lui ha vissuto e descritto con quella ironia lucida che lo caratterizzava. Un percorso italiano in cui trovano spazio avvenimenti del passato e del presente, descrizioni di luoghi e di personaggi, testimonianze di ieri e di oggi, riflessioni sul vissuto, insomma Bianciardi come filo narratore che si affaccia ogni tanto per narrarci i suoi luoghi e farci capire come l'Italia di oggi sia in qualche modo figlia di quella di ieri, anche se talvolta la supera e la contraddice. In questo percorso ho preso spunto da una citazione fatta da quell'originale narratore storico della contemporaneità italiana che è Guido Crainz, che identifica nella parabola culturale di Bianciardi la parabola di una certa Italia. Dall'Italia provinciale del fascismo, al trauma della guerra che fa nascere «uomini democratici» fino all'Italia rurale e mineraria, quella dell'impegno, dell'indignazione e della denuncia (come nel caso della morte di 43 minatori a Ribolla nel 1954). Dagli splendori e dalle miserie della provincia italiana, solidale e asfittica al tempo stesso, alla scoperta della grande città (Milano in questo caso) del miracolo economico. Fino alla disillusione, allo spaesamento, alla fine di un'epoca in cui la rivoluzione, vera o presunta che fosse, non era più possibile.2) Su questo aspetto è d'accordo anche lo storico Giovanni De Luna, che associa Bianciardi a Carlo Levi e Pasolini, autori diversissimi, ma che sono fondamentali per capire la storia della repubblica italiana in quanto «mi sembrano disporre di un 'terzo occhio ' per la conoscenza, una profondità di sguardo, che spesso manca agli storici». 3)
Fra i luoghi che percorreremo c'è moltissima Toscana, quell'Italia mediana che tanto piaceva a Bianciardi, ma che non era mai stata maggioritaria in Italia, e molta Milano, con qualche deviazione in Puglia e in Liguria e una trasferta a New York, funzionale alla descrizione dell'Italia in trasformazione. Non quindi un'Italia completa, ma un'Italia che parla all'Italia completa.
In fondo in questo primo ventennio del XXI secolo, siamo «quello che rimane» del XX secolo, ma una rimanenza pesante, un'eredità con cui confrontarsi.
La narrazione è talvolta interrotta da interventi esterni di personalità diverse, per formazione e interessi, che, su invito dell'autore, si sono confrontate con un luogo “bianciardiano”, con osservazioni originali. Gli interventi non sono tutti omogenei per stile e per lunghezza, anzi ho preferito non omologarli, per lasciare ad ognuno il proprio stile di raccontare.
Ogni capitolo è corredato da collegamenti multimediali extratestuali che accompagnano il lettore, con suggestioni musicali e video, in un'Italia che cambia.
Come ha scritto Maurizio Maggiani: «ho bisogno di Bianciardi perché porto nel cuore il tremendo peso di una cassetta di candelotti di dinamite e lui sa che peso è. Il peso di una giusta vendetta che non sarà mai. Il mandato dell'anarchia è mettere sotto il culo del re quella cassetta, ma l'anarchia è una lampada ad acetilene e il re è furbo, il re, il re delle miniere, il re del profitto, il re della guerra, il re della servitù, il re di tutto, è nascosto ben oltre il suo cono di luce».4 Ed è proprio con questa metaforica valigia piena di altrettanto metaforici candelotti di dinamite che cominciamo a viaggiare per l'Italia, l'Italia di Luciano Bianciardi che è anche quella di oggi.

 

1) Per una narrazione biografica ricca di particolari rimando a P. Corrias, Vita agra di un anarchico. Luciano Bianciardi a Milano, Milano, Baldini & Castoldi 1993; A. Bertani, Da Grosseto a Milano. La vita breve di Luciano Bianciardi, Milano, Ex Cogita 2007.

2) G. Crainz, Storia del miracolo italiano, Roma, Donzelli 2005. p. 54.

3) G. De Luna, L'Italia repubblicana, in Il Novecento a scuola, a cura di A. Vitale, Roma, Donzelli 2001, p. 207.

4) M.MAGGIANI, Memorie dal sottosuolo, in “Robinson/la Repubblica”, 13 luglio 2019.

 
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