La Pagina di: Denis Biondi

 

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ISBN 9788866151531

FAMIGLIA S. p. A Società per amare Denis Biondi, A5, pp. 88 Ill Bross., anno 2018 € 12,00 Collana Saggi & Studi n. 34.

FAMIGLIA S.p. A, Società per Amare

 

DALLA PREFAZIONE DI ROBERTA BECCARI


“Non è facile, oggi affrontare un argomento come quello che ha affrontato Denis, senza avere una carica forte “dentro”. Non è facile, oggi, avere coraggio ed esprimere i propri sentimenti, le proprie convinzioni, dare testimonianza di un percorso di vita.
Non è facile, oggi, affermare la propria Fede.
Probabilmente Denis, se non avesse avuto questa “carica” dentro, questa Fede, non avrebbe neanche potuto scrivere questo breve saggio su un argomento così importante e così antico come il matrimonio. Ciò che colpisce alla fine è, a mio modesto parere, che non ci sono poi grandi novità nelle affermazioni di Denis.
Inizia con i “Ruoli e le funzioni” della Famiglia per fare poi un inciso sul “Sacramento del Matrimonio”, il significato cristiano e la dimensione ecclesiale del Matrimonio, la presenza dello Spirito nel sacramento, la gradualità nel cammino di fede e nell'esperienza di Chiesa e il ruolo di Ministri degli Sposi medesimi.
Affronta poi l’importanza e la dignità del Sacramento del Matrimonio per giungere finalmente all’obiettivo: quello di spiegare cosa significa S. p. A.
Famiglia: Società per Amare.
Ecco questa è una novità. Una novità… anche se antica come il mondo, perché la Famiglia ha come primo compito proprio quello di essere il luogo dove si vive e si sperimenta la realtà dell’amore.
Ho trovato questa bellissima “analisi” acrostica della parola “famiglia” nelle note al discorso del Papa Francesco a conclusione dei lavori del sinodo dei vescovi.
Che ci aiuta a riassumere la missione della Chiesa nel compito di:
Formare le nuove generazioni a vivere seriamente l’amore non come pretesa individualistica basata solo sul piacere e sull’“usa e getta”, ma per credere nuovamente all’amore autentico, fecondo e perpetuo, come l’unica via per uscire da sé, per aprirsi all’altro, per togliersi dalla solitudine, per vivere la volontà di Dio, per realizzarsi pianamente, per capire che il matrimonio è lo «spazio in cui si manifesta l’amore divino; per difendere la sacralità della vita, di ogni vita; per difendere l’unità e l’indissolubilità del vincolo coniugale come segno della grazia di Dio e della capacità dell’uomo di amare seriamente» e per valorizzare i corsi prematrimoniali come opportunità di approfondire il senso cristiano del Sacramento del matrimonio.
Andare verso gli altri perché una Chiesa chiusa in sé stessa è una Chiesa morta; una Chiesa che non esce dal proprio recinto per cercare, per accogliere e per condurre tutti verso Cristo è una Chiesa che tradisce la sua missione e la sua vocazione.CONTINUA....



Ho deciso di trattare il tema della famiglia come la percepisco e come la vivo sulla mia persona, nella mia essenza di cristiano; il sottotitolo S. p. A. acronimo di Società per Amare, sta a significare una sorta di ironica metafora che vede da una parte la costituzione, le dinamiche, i ruoli, ecc. dei membri della famiglia, dall’altra parte in riferimento alla Società di fatto tra più soggetti, ed ecco le SpA, le Sn C, ecc.
Tratterò la Famiglia su vari aspetti, facendo sintesi e analisi più approfondite di tematiche che più mi stanno a cuore. Analizzerò i ruoli e le funzioni all’interno del nucleo familiare, così come le alleanze e le complicità adottate specie nell’ambito dell’educazione dei figli. Denis Biondi

 

9788889971697 Biondi Denise, Vite parallele Viaggio umano nel mondo dell'handicap, p. 136 ill. € 15,00 Bross,. Saggi&Studi n. 8 .
Mi chiamo Denis Biondi, Denise per l’esattezza, a causa di un errore anagrafico! Sono nato e vivo a Riotorto, un paese nella Val di Cornia, in Toscana. A Riotorto la Domenica all’ora di pranzo dalle finestre delle case escono ancora gli odori dei piatti tipici dei giorni di festa. Si riconoscono le persone che si recano in Chiesa alla Santa Messa. Si sentono le urla alla partita di calcio. La gente compra il quotidiano e se lo legge al sole della “panchina”. Da primavera all’autunno ci sono feste e sagre. Il nostro patrono è Sant’Antonio Abate. Da quasi vent’anni lavoro nell’handicap, area nella quale mi sono formato come Educatore Professionale. Mi piace la musica (suono la batteria), la radio, tutto ciò che è eno-gastronomia e il mare. Nel tempo è sorta in me la grande passione per la scrittura, alla quale mi sto dedicando intensamente. Questo libro ne è un esempio.

Vite parallele Viaggio umano nel mondo dell'handicap


“Vite parallele” è un esempio di come la passione possa contribuire a cambiare la nostra mentalità verso il mondo dell'handicap considerato sempre terra di “frontiera” adatta solo a pochi e forti individui che non hanno nulla da perdere. Denis dimostra capitolo per capitolo che la costruzione di un nuovo mondo è possibile purché ognuno si faccia umile e aperto verso l'altro che è solo diverso ma non “differente” da noi. Siamo tutti figli dello stesso Padre o di Madre Natura come qualcuno preferisce chiamarla, e perciò con gli stessi sentimenti e le stesse aspettative di vita. Grazie a operatori illuminati e aperti al confronto e alle novità anche il mondo dell'handicap può aspirare alla sua “emancipazione” e ad una vita “creativa” e degna di essere vissuta .


Il parallelismo che contraddistingue la normale crescita di una persona da un’altra “meno fortunata”, sta nel fatto che entrambe devono intraprendere un cammino di adattamento all’ambiente diverso… ma parallelo negli obiettivi e nelle strategie! È questa la grande scoperta “scientifica” che ho fatto nei miei vent’anni anni di esperienza!
La persona “meno fortunata”, handicappata (per contestualizzare) si riprogramma non sono solo le azioni ma anche le relazioni, gli affetti, il lavoro, la rete delle persone che ha vicino, la famiglia, gli amici... gli operatori, se essa è inserita in un percorso educativo e assistenziale. Essa subisce tutta una serie di soppressioni e di condizionamenti che inevitabilmente la inducono a rivedere il suo adattamento a questo mondo, sviluppando azioni e comportamenti paralleli a quelli normali quindi, come dicevo, diversi. Ed è questa diversità che allontana ancora di più la persona handicappata dalla cosiddetta normalità; paradossalmente, non siamo noi “normali” a compiere azioni di adeguamento ma sono loro che devono inventarsi nuove strategie di sopravvivenza. È importante ascoltare le famiglie, ma ascoltarle sul serio; loro e solo loro, vivono i percorsi evolutivi di adattamento del loro familiare.
“La prima nostra equipe deve essere la famiglia”. Ciò che mi interessa specificare è che spesso, troppo spesso, la disabilità viene creata proprio da noi “normali” e ciò non è un paradosso! Ma è verità.
Un buon operatore si vede proprio se è capace di elaborare un piano educativo finalizzato a far emergere o a fornire all’utente strategie di relazione funzionali che diventano degli accettabili compromessi tra la realtà dell’operatore e quella parallela della persona che ha in carico.


Buona lettura.
Denis Biondi.

 

 

 

Riotorto

 
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