Almanacco della Grande Madre Emilio De Roma

Sarà presentato questa sera, a Lioni, presso il Bar San Bernardino Osteria Pica, l’ultimo testo di ricerca etnografica di Franca Molinaro: Almanacco della Grande Madre, proverbi agricoli e metereologici, aneddoti, storia e storie, Edizioni La Bancarella, Piombino. Interventi di Nicola Guarino, segretario di Arteuropa, Gerardo Lardieri, Nunzio Lucarelli e Franca Molinaro del Centro ricerca tradizioni popolari la Grande Madre, Paolo Saggese del Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud. Questa nuova pubblicazione della Molinaro è un’ampia analisi delle attività agricole e delle previsioni meteorologiche attraverso l’antica saggezza contadina, raccoglie circa 500 proverbi provenienti da tutta Italia, rigorosamente riportati nel dialetto originario. Dalle Alpi alle Isole, gli agricoltori con la loro esperienza e gli studiosi con il loro comportamento, hanno tramandato una conoscenza antichissima codificata da proverbi che ammoniscono su come comportarsi durante il corso dell’anno, come vestirsi, quali compiti assolvere. Per non dimenticare nessun’attività, in epoca cristiana, i vari momenti dell’anno furono legati alle ricorrenze religiose, di modo che ogni giorno, insieme al suo santo, ha la sua funzione e i suoi tabù. Trascritta così come è stata ascoltata, questa raccolta di proverbi ha il valore aggiunto di unire numerosi dialetti italiani, dal veneto al piemontese, dal romagnolo, al ciociaro, trattenendosi ampiamente nell’Appennino centromeridionale e proseguendo per la Calabria e la Sicilia, con qualche sguardo alla Sardegna. Il testo è arricchito da storie e leggende del mondo contadino, oltre che da foto della scrittrice stessa. Dalla lettura del testo si comprende la profonda conoscenza che l’autrice ha della civiltà della terra e della terra stessa, delle sue tradizioni, ma anche delle azioni legate al lavoro e dal quale si trae il quotidiano sostentamento. La Molinaro, possiamo affermare senza indugio, ha permesso alla cultura orale di trasformarsi in letteratura popolare, da non intendersi come letteratura di second’ordine bensì di un mondo “altro” che ella vive quotidianamente in prima persona, con orgoglio, a testa alta. Amore, sacrificio, sentimenti e gesti del sano lavoro, quindi, lasciano penetrare nella vita contadina i valori sociali più profondi. È il mondo contadino che, da orale, diviene scrittura, così come già in Esiodo, Arato, Virgilio, i primi che formularono gli almanacchi. Un mondo così simile in ogni latitudine, sempre rimesso alla volontà di Dio, così come insegna Simone Weil che evidenzia come dal rispetto per la terra scaturiscono i bisogni dell’anima per la vita e la grazia universale. La Molinaro continua così le sue ricerche, coerente a tutte le altre attività che il Centro la Grande Madre va svolgendo. La raccolta di proverbi agricoli, in tutti i dialetti d’Italia, altro non è che l’espressione popolare del concorso “Echi di poesia dialettale” promosso dal Centro di ricerca, nel primo caso esperienza tradotta in poesia popolare. Lo stesso studio delle erbe che l’autrice conduce sul territorio appenninico, rientra nel rispetto della terra e della cultura ad essa indissolubilmente legata. I valori emergenti della collaborazione, dell’amicizia, della solidarietà, della generosità accompagnano il lettore, prendendolo per mano e guidandolo nel cammino del tempo, dove passato e presente si incontrano e riprendono il viaggio verso il futuro.

Saluti, Emilio.