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LA PAGINA DI LINA MERLIN

 

9788889971758 Arrigoni Tiziano, Lina Merlin: non solo case chiuse, p. 58 ill. € 9,00 Bross., Bib. Del '900 n. 12 2008.

 

Formato PDF € 3,00

La “Biblioteca del ‘900”, sulla base della ricca documentazione del fondo archivistico Bartalini- Gaggero- Zannellini conservato nell’Archivio Storico della Città di Piombino , si propone di ripercorrere momenti cruciali della storia del Novecento attraverso idee, personaggi, eventi che hanno segnato il secolo scorso, con la proposizione di documenti talvolta inediti o comunque poco conosciuti.
 

La Bancarella Editrice
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NOVITA' gennaio 2008

 

“Piccola, energica, volitiva, parlando, Angelina – meglio nota con il diminutivo di Lina, si infervorava come tutti coloro che credono profondamente nei propri ideali con i quali non veniva mai a patti”, così un testimone che la conobbe descrive la senatrice socialista Lina Merlin.
La legge n.75 del 20 febbraio 1958 che sancì la chiusura delle case di tolleranza in Italia è conosciuta da tutti con il nome di “Legge Merlin”. Il nome della Merlin, allora esaltato o vituperato nel dibattito politico e di costume del tempo, sembra essere legato solamente a questa legge, dimenticando che Angelina (Lina) Merlin fu la prima donna senatrice in Italia e che fu una delle combattenti più accese per la dignità delle donne all’interno della sinistra italiana.
Una storia lunga quella della maestrina socialista nata a Pozzonuovo in Veneto nel 1887, ma cresciuta a Chioggia, che nel 1919 aveva aderito al Partito Socialista, collaborando ai giornali “L’Eco dei Lavoratori” e “La difesa delle Lavoratrici”. Esponente principale del socialismo polesano era allora Giacomo Matteotti, con il quale collaborò anche la giovane maestra socialista.
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