La Pagina di: Niccolò Brusini

 

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EAN 978886615 1555

BUON LUNEDI' 500 BARZELLETTE PER INIZIARE AL MEGLIO LA TUA SETTIMANA, Niccolò Brusini A5 pp 152 12,00 colla Il barzellettiere n. 1 2017

Niccolò Brusini

Nasce a Firenze nel 1969, svolge l'attività di geometra. Sposato con due bambini.
Ha iniziato a scrivere fin dalla adolescenza racconti e brevi romanzi; uno dei quali “Di qua e di là dal mondo” è stato pubblicato in queste edizioni nel 2008.

Questo libro, suggerito dal suo editore e padrino, raccoglie parte delle barzellette che tutti i lunedì l'autore invia da anni agli amici tamite e-mail; e non era giusto che pochi ne godessero...

BUON LUNEDI'

500 BARZELLETTE PER INIZIARE AL MEGLIO LA TUA SETTIMANA

Qui comincia la goduria!

 

Il professore di anatomia allo studente:
"Mi parli delle ossa del cranio"
Lo studente: "Le ossa del cranio...
non me le ricordo... le ho tutte qui in testa..."

"Mamma posso chiamare il pisello in un altro modo?"
"Certo, fallo"

Le mucche che bevono acqua e sapone danno il latte detergente?
 
"Perche' sei scappato dalla sala operatoria prima dell'intervento?"
"Perche' l'infermiera diceva:
"Coraggio, non si preoccupi, e' un'operazione facile..."
"E questo non ti ha tranquillizzato?"
"Il fatto e' che parlava con il chirurgo!".
 
   
Due galeotti parlano fra di loro e uno dice all'altro:
"Quasi quasi mi faccio un lifting"
Il compagno gli dice: "Ma Giovanni che cazzo dici!"
E lui ribatte: "Giuse', cosi' mi danno dieci anni di meno...!!"
  mia contentezza raddoppia. .. ...........................................................continua nel libro

Il giorno più odiato di tutta la settimana lavorativa. Si passa dalla rilassante domenica ad una impegnativa giornata di lavoro.
Ciò ci mette “fuori fuso” oltre che farci sentire la mancanza delle belle chiacchiere dome-nicali compaiono molte malattie, e soprattutto, siamo di malu-more.
Ecco, allora che Niccolò viene in nostro soccorso regalandoci alcuni momenti esilaranti e di-vertenti per trasformare una giornata pessima in una bella giornata. Si proprio in un “Buon Lunedì” come dice il titolo del libro.
E noi aggiungiamo, “provare per credere” e quando avrete finito questo libro non tornerete nella tristezza e nella frustrazione perché Niccolò sin dal lunedì è già al lavoro per farvi sorridere ancora.

9788889971321 Brusini Niccolò, Di qua e di là dal mondo, p. 258 € 20,00 Bross. Nuovi autori n. 7 2008.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di qua e di là dal mondo

ASPETTO SERENO.... O QUASI...

Era Venerdì sera e, per la prima volta dopo molti anni, ero da solo. Stavo girando per la mia città, così, senza una meta, senza sapere dove stessi andando. La mano mi faceva molto male: le nocche erano un po' sbucciate ma sangue non ne usciva.
Quanti pensieri mi passavano per la testa, quante scuse cercavo per allontanare da me la verità. Stava piovendo e le mie lacrime si mescolavano a quell'acqua che me le rendeva un pochino più dolci. Da quanto tempo non piangevo? Saranno stati due anni; no, le ultime lacrime mi erano scese circa un anno e mezzo prima, quando andai al funerale di Matteo...
Quante cose erano successe da allora. Quella fu anche l'ultima volta che vedemmo Riccardo, era venuto per il funerale del nostro amico e da allora non lo avevamo più visto. Alcuni di noi erano andati l'estate dopo a trovarlo ma io avevo deciso di passare l'estate a casa: dovevo risparmiare un po' per il “grande salto”: andare ad abitare da solo.
Avevamo trovato una casina molto carina. Un appartamento in un condominio. Era formato da quattro stanze, un ingresso e la cucina. Già, io, Dario e Jacopo eravamo gli abitanti fissi della casa ma più che un appartamento era un campo nomade; dato che si era trasformato in breve tempo in rifugio per disadattati, i nostri Amici.
Il fatto di abitare da soli ci aiutava molto ad essere più responsabili ma contemporaneamente, specie i primi tempi, cercavamo di vivere questa nuova realtà al massimo, dormendo solo lo stretto necessario e, a volte, dimenticandoci di fare anche questo.
Non riuscivo a capire il perché, il motivo per cui, per la seconda volta, Vittorio era entrato nella mia vita sentimentale senza il minimo ritegno e senza la benché minima remora. Già, stavo da qualche mese con Manila, una ragazza bellissima; ultimamente le cose erano andate un po' scemando, da parte sua, ma ancora nulla era drasticamente finito finché Vittorio non vide bene di romperle le palle. Certo lui era sempre innamorato di Gina, bellissima scusa per non crearsi rapporti stabili, ma per la seconda volta mi aveva reso becco. Non solo, ciò che più mi dava noia era che continuava a chiedermi come stavo, dei miei rapporti con lei, mi dava consigli su come riconquistarla...
Insomma il classico esempio del becco e bastonato. In fin dei conti poi ero becco al quadrato: reso cornuto dalla donna e dal miglior amico contemporaneamente. Bel record ma non per questo motivo il dolore si dimezzava.
Arrivai a casa verso le quattro del mattino, quella casa non era mai stata così ospitale. Emanava calore, mi dava forza e sicurezza, era un qualche cosa che avevo conquistato io, da solo, con le mie forze e poi... Vittorio non se la poteva fare. Detti un bacino alla porta per dimostrarle il mio affetto e la richiusi delicatamente alle mie spalle.
Mi levai di dosso i vestiti e li gettai a terra creando un rumore come di polmone di mucca sul tavolo di marmo. Anche i boxer erano bagnati, così, tutto nudo, mi accesi una sigaretta, lo stereo a basso volume mi faceva compagnia e mi lasciai scivolare sul divano. Sorrisi un po' tra me quindi mi addormentai.
Dario tornò poco dopo ed immancabilmente mi svegliò. Era in condizioni disastrate, aveva passato la notte a vomitare e vari ricordi della cena gli si erano aggrappati alle scarpe.
Di solito non beveva molto, tra noi era quello, forse, più pacato ma le volte che decideva di rovinarsi ci riusciva molto bene. Il motivo della sua ultima ubriacatura si poteva collegare facilmente ed immediatamente ad una donna.
La nostra situazione sentimentale non era delle migliori. A parte la mia che era la più tranquilla forse perché ormai inesistente, c'era Jacopo: stava ormai da parecchi mesi con una ragazza australiana, carina, simpatica, anche bellina ma... australiana. Era dolcemente innamorato, sessualmente preso, mentalmente cullato dall'amore, praticamente un lobotomizzato. Era felice, cosa si può fare contro l'amore? Cosa si vuole fare contro l'Amore? Nulla. Provavo soddisfazione a vederlo così, mi ha sempre reso felice vedere una persona innamorata e se questa persona è un mio grande amico, la mia contentezza raddoppia. ...continua nel libro

 
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