La Pagina di: Louis Simonin

 

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9788866151173 Simonin Louis (cura Arrigoni Tiziano), Nel mondo sotterraneo. Viaggio in Maremma e all'Elba, p. 206 ill. € 16,00 Bross. Maremmana n. 1 2010.
 

 

 La collana Maremmana raccoglie studi storici,scientifici, di critica letteraria, artistici, ecc. che hanno come oggetto il territorio della Toscana costiera della cosiddetta "Marittima" ossia da Rosignano a Capalbio, siano essi ristampe di testi di difficile reperimento, sia studi originali sull'argomento. Per capire l'evoluzione di un territorio che negli ultimi secoli ha conosciuto cambiamenti radicali.

Questo libro è opera del viaggiatore - geologo Louis Simonin del 1868, mai stato tradotto in italiano.

Luigi Laurent Simonin (1830-1886) nacque a Marsiglia nel 1830, e studiò alla Scuola di Ingegneria civile (specializzazione in Mineralogia) a San Étienne laureandosi nel 1852. Viaggiò attraverso le miniere di Italia e la Francia, e estesamente in tutto l'America in favore del Governo francese. Anche se diventò un famoso ingegnere minerario la sua fama oggi rimane primariamente sui suoi libri e specialmente, La Vie Souterraine, ou Scava et Les Mineurs ("Vita Sotterranea, o Miniere e Minatori") (1867), il libro che si dice che sia stato l'ispirazione di Emil Zola per Germinale; e questo libro “ La Toscane et la Mer Tyrrhénienne” (1868).

Nel mondo sotterraneo. Viaggio in Maremma e all'Elba
Jules Verne pubblicò nel 1877 il suo romanzo Les Indes noires ambientato nella miniera di carbone di Aberfoyles in Scozia, un viaggio fra realtà e fantasia nel grande bacino carbonifero britannico, “un labirinto di gallerie, le une più alte delle alte volte delle cattedrali, altre simili a contro–navate, ristrette e tortuose, quelle tracciate su un piano orizzontale, queste risalenti o discendenti in tutte le direzioni, riuniva quelle cavità e le metteva in libera comunicazione fra loro”. L’interesse scientifico si univa nel romanzo all’ammirazione per le “meraviglie” del mondo sotterraneo, anche per quelle miniere prodotte dall’uomo. Tutte cose che Verne traeva da pubblicazioni dell’epoca, in particolare da quel libro insieme avvincente e rigoroso che era La Vie souterraine dell’amico Louis Simonin, di cui possedeva una copia. L’idea di uno spazio minerario ordinato e funzionale, di una sorta di urbanizzazione sotterranea in miniatura si univa al senso di meraviglia per l’imponenza degli scavi minerari che ritroviamo anche nel libro di Simonin: in fondo il traffico della miniera con i suoi cavalli ed i suoi binari per i vagoni del minerale non poteva non ricordare le strade metropolitane di superficie.
Ma chi era Louis Simonin ? Nato a Marsiglia nel 1830, aveva frequentato la celebre Ecole des mines di Saint Etienne e aveva terminato gli studi nel 1852. Docente di geologia, “attaché à l’administration des mines”, ebbe vari incarichi in Francia e in Italia (dove, ad esempio, collaborò per breve tempo alla gestione della miniera carbonifera di Montebamboli).
Quello che tuttavia lo fece conoscere ad un vasto pubblico fu la sua collaborazione alla prestigiosa “Revue des Deux Mondes” di Parigi, fondata nel 1829 da François Buloz, che aveva fra i suoi collaboratori anche Dumas, Hugo, Balzac, Baudelaire (che nel 1855 vi pubblicò una selezione di Les fleurs du mal). Per la rivista (ma anche in seguito ad incarichi professionali) Simonin girò il mondo, seguendo un filo conduttore, quello delle miniere, divenendo, a tutti gli effetti, un vero e proprio reporter del mondo minerario. Se fra il 1858 e il 1859 si trovava, come vedremo, in Toscana, nel 1860 era già in viaggio per il Sud America e precisamente per Santiago del Cile (che definì una città con un misto d’ “esprit anglo–saxon “ e d’ “esprit castillan”) dove doveva ottenere la cattedra di ingegneria mineraria e metallurgia, su invito del governo cileno. La cosa non ebbe seguito, ma Simonin ne approfittò per veleggiare lungo la costa del Pacifico, dalle peruviane isole Chincha, famose per i loro depositi di guano, fino alla California.
I suoi viaggi, quasi sempre sulle tracce di giacimenti minerari, ma raccontati poi al grande pubblico in modo brillante, quasi senza usare linguaggi settoriali, ci portano in numerose parti del mondo: in Inghilterra, ad Aden, all’isola di Reunion, nel Madagascar, dove viene inviato agli inizi degli anni Sessanta per sfruttare le ricche risorse minerarie (rame, ferro, manganese, ecc.) che l’isola offriva8: un suo libro del 1867 si intitolava Les pays lointains. Notes de voyages. La Californie, Maurice, Aden, Madagascar. segue nel libro...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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