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 EZIO BARTALINI

LIBRO IN FORMATO PDF EURO 3,00

A STAMPA EURO 6,OO

 

Formato PDF € 3,00

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La Bancarella Editrice
Via della Repubblica n. 47
57025 Piombino (Li)
Telefono 0565. 221959
Fax 0565.221959

NOVITA' aprile 2007

La “Biblioteca del ‘900”, sulla base della ricca documentazione del fondo archivistico Bartalini- Gaggero- Zannellini conservato nell’Archivio Storico della Città di Piombino , si propone di ripercorrere momenti cruciali della storia del Novecento attraverso idee, personaggi, eventi che hanno segnato il secolo scorso, con la proposizione di documenti talvolta inediti o comunque poco conosciuti.

All'interno del volume:

Una brutta pagina di storia di Eugenio Guarino

Il caso Masetti di Ezio Bartalini

L’incontro con l’altro.
Francesco Cucca, “poeta sardo-arabo
” di Ezio Bartalini.

Nel 1913 la guerra di Libia era ancora all’ordine del giorno nonostante il trattato di pace fra Italia e Turchia fosse stato firmato ad Ouchy il 18 ottobre 1912. In realtà la resistenza dei turchi alle truppe di occupazione italiane era durata ancora cinque mesi, almeno fino a quando il 23 marzo del 1913 vennero sconfitti gli ultimi irriducibili di Suleiman el-Baruni.
Tutto era iniziato il 29 settembre 1911, quando l’Italia aveva dichiarato guerra all’Impero ottomano, dichiarazione, che, in base all’articolo 5 dello Statuto Albertino, era stata fatta senza l’approvazione del Parlamento al quale fu concessa una lunga vacanza, da luglio fino al 22 febbraio dell’anno successivo. La guerra era stata preceduta da un’intensa attività nazionalista che aveva trovato echi negli ambienti conservatori ed anche in alcuni settori del mondo progressista italiano. Se la Francia si era accaparrata la Tunisia, la Libia sembrava promettere agli italiani terre fertili ed una meta vicina per la nostra emigrazione e tutto serviva ad enfatizzare la ricchezza di quel territorio.
Giuseppe Bevione, giornalista de “La Stampa”, scriveva di aver “veduto gelsi grandi come faggi, ulivi più colossali che le querce. L’erba medica può essere tagliata dodici volte all’anno.” Cosa ci poteva essere di più desiderabile per le masse di contadini che emigravano per cercar fortuna nella lontana America?
L’Italia sembrava lanciata l’impresa libica: rimanevano contrari alla guerra una parte dei socialisti (che vissero al loro interno una tragica frattura), gli anarchici ed esigui nuclei o singole personalità del mondo cattolico e repubblicano.
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