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EAN 9788866151975
POESIE
Saverio Marceddu
Pagg. 46 A5 anno 2019 €0,00
Collana Poesia n. 41

Libro non in vendita!

Saverio Marceddu

Nato ad Ardauli (Or) nel 1933. risiede a Piombino. Fin dalla sua giovinezza ha fatto parte del corpo della Guardia di Finanza come giovane allievo arrivando a prendere il grado di Maresciallo.
Ha girato molte parti d'Italia specialmente le zone di frontiera del nord del paese. Arrivato a Piombino ha eletto questa città come sua seconda patria. Ha iniziato a scrivere poesie nella sua maturità e continua tutt'oggi a scrivere poesia di cui non può fare a meno.

 

 

 

 

 

 

POESIE

Prefazione

Primavera, autunno foglie morte tramonto, sono il refren di queste poesie di Saverio che sgorgano da un cuore puro e semplice ma, anche appassionato dei vari problemi del creato e del nostro mondo inquinato.
Saverio è anche consapevole che il suo messaggio potrà correre il rischio di essere disperso dal vento “Parole,/ seminate nell'aria/ raccolte solo dal vento,...” ma nonostante questo lancia il suo messaggio al mondo e alle coscienze affinché non si ripetano più guerre ed attentati.“Vorrei fermare il tempo, /il tempo giusto di pregare, / e chiedere al mio Dio la pace,/ per tutti, nel mondo e nel Golfo, /per chi ha ragione e chi ha torto”.
Non manca di lodare quegli uomini che s'impegnano al servizio degli altri come nel «Volontario» “Tu che senti il suo lamento / percepisci il suo dolore, / asciughi lacrime e pianto, / e sei sempre pronto a dare il tuo aiuto / a chi ha perso ogni speranza / dandogli conforto e amore.”.
Un poeta che comprende che la sua vocazione, come quella della poesia, è denuncia, attenzione, meraviglia e speranza.
Penso con ansia ad un episodio reale./ A un fatto di cronaca nera,/ ad un disastro aereo,/ a un malato senza rimedio, / a chi con la droga ha perso ogni speranza,/ a un viandante senza casa,/ a un immensa moltitudine di persone/ di ogni razza e colore/ senza meta, cibo e lavoro...”
Ma la poesia è anche introspezione, e sentimento che porta Saverio a rimembrare il suo passato con l'occhio al futuro che l'aspetta e alla nostalgia. “Sovente sogno il passato/ e con esso vecchi amori, prati verdi,/giardini fioriti, casolari sperduti,/ dove ne l silenzio dell'oblio* dei meravigliosi tramonti/ delle giornate di primavera,/ in felice compagnia...Mi guardo allo specchio,/ ma è muto,/ anche lui mi vuole condannare/ dicendomi che tutto ciò che sento,/ tutto ciò che vedo,/ è l'anticamera del congedo.”.
Il lettore potrà assaporare queste poesie in tutte le sue varie sfumature e richiami, leggendo senza fretta perché la poesia richiede i suo tempi, i suoi silenzi, per poter esser compresa fino in fondo e troverà, che anche ciò che sembra banale ha un suo profondo significato, l'anima del poeta è una fantasmagorica matrice di emozioni che lasciano sempre il segno.

Henry

Spiagge bruciate dal sole,
montagne levate al cielo,
imbiancate da gelide tormente.
Sentieri sconnessi,
dove al tremolio delle foglie
o l'avvicinarsi di passi sospetti,
ti gelavano il sangue
e palpitare il cuore.

Ancora oggi,
ci uniscono quei vecchi ricordi.
Il tempo nulla ha cambiato,
uniti dal medesimo destino,
in fratellanza e spirito di corpo
festeggiamo quei indimenticabili ricordi,
sempre nostri inseparabili compagni di vita
fino all'ultimo tramonto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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