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EAN 978886615321
IMAGES OF PIOMBINO. LA FABBRICA
Roberto Lucherini
pp36 anno 2025 € 9,90

Collana Fotografia n. 1

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Roberto Lucherini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IMAGES OF PIOMBINO ieri oggi, domani , La Fabbrica

 

Numero uno della collana di fotografia dedicata a Piombino.


Roberto ha dedicato una serie di percorsi fotografici sulla sua città di volta in volta riguardanti un aspetto diverso che la sua sensibilità gli ha ispirato. L'obiettivo implacabilmente fissa dei momenti particolari, non disconessi dall'aspetto culturale, infatti alle foto sono via via allegati dei percorsi letterari, storici e della memoria che si fondono idealmente in “trait d'union” tra le foto e lo scritto. Il risultato è una piacevole lettura che va oltre il visto ma che s'insinua piacevolmente nel nostro animo lasciandoci più ricchi di prima.


Da principio la fotografia non aveva una sua identità specifica se ne facevano i più vari usi sia dal lato artistico che “magico”. In preponderanza però fu usata come ausilio dai pittori per i loro quadri infatti tutta una serie di dipinti dell'Ottocento sono derivati direttamente da fotografie, e perciò secondo Peter Galassi (1) la fotografia è una legittima erede della tradizione pittorica occidentale.
Cosa in cui è d'accordo anche Gisèle Friend nel suo libro:
«Nei primi tempi del ritratto fotografico, si nota un fatto di un interesse straordinario. La fotografia all'inizio del suo sviluppo, quando aveva ancora una tecnica primitiva, godette di una finezza artistica eccezionale.»
C'è anche chi afferma che questa invasione del mezzo sia stata la causa per cui la pittura si fece astratta.
Le origini prime della fotografia si dice che debbano risalire all' «invenzione quattrocentesca della prospettiva lineare. Sotto l'aspetto tecnico si può dire che la fotografia non è che un mezzo per produrre automaticamente delle immagini in una prospettiche usate da Leon Battista Alberti nel suo “De Pittura”, secondo il principio detto della piramide. «All'apice della piramide sta l'occhio. La base della piramide è il perimetro dell'immagine. L'immagine è la proiezione sul piano intersecante di tutto quanto è compreso dalla piramide, che si estende all'infinito».
Perciò le regole che il fotografo doveva e deve usare si possono riassumere in tre momenti fondamentali.
- «1. deve scegliere la disposizione del soggetto oppure (cosa praticamente equivalente) scegliere il momento
in cui rappresentare un soggetto dato;
- 2. scegliere il punto di vista;
--3. scegliere l'estensione della veduta, o in altre parole, stabilire i confini dell'immagine.»

Uno dei fotografi che si distinsero negli ani '50 dell'ottocento fu Félix Tournachon Nadar che nel 1853 (dopo quattordici anni che la fotografia era diventata di dominio pubblico) aprì uno studio fotografico a Parigi rue Saint Lazare. Ben presto diviene uno dei fotografi più celebri a cui accorsero per farsi fotografare tutti i personaggi più famosi.
«Le sue opere come quelle di altri fotografi che lavorano in questo periodo, Carjat, Robinson le Gray ecc, possono inserirsi a buon diritto nel campo dell'arte».
Questa affermazione rinforza così la tesi di Peter Galassi che la fotografia è arte e figlia essa stessa dell'arte.

Oggi con questa collana vogliamo dare spazio ai fotografi emergenti piombinesi la cui storia è narrata nel libro di Pierluigi Galassi (da non confondere con il critico Peter Galassi ) e che si trova nelle nostre edizioni (2) affinché l'artista che in ognuno di loro possa esprimersi al meglio e lasciare il segno a futura memoria-
Henry


1 Galassi, Peter Prima della fotografia: la pittura e l'invenzione della fotografia / Peter Galassi Torino : Bollati Boringhieri, 1989.

2 Pier Luigi Galassi, FOTOGRAFI E FOTOGRAFIA A PIOMBINO Nelle memorie di un fotografo. Con un intervista impossibile a Renzo Chini e un monologo di Gianfranco Arciero - cura Enrico Beni, Formato 20x21.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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