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978886615062

TRE DESTINI AA.VV pag. 62 A4 anno 2013 € 10,00 Collana Samarcanda n. 4

 

INDICE DEL VOLUME

 

 

Presentazione di Eraldo Ridi...................................................................................................... 5
Dall'integrazione all'interazione, Anna Tempestini. Ass. Politiche Sociali & Pubblica Istruzione......... 7
Considerazioni della psicoterapeuta, Giulia Giorgi....................................................................... 9
Tabelle esplicative a cura di: Giulia Giorgi................................................................................. 17
Incontrare l'altro cambia il nostro mondo di: Milena Foglia.......................................................... 21
Tre destini: la storia della 2° b. Scuola Media “A.Guardi” ins. P. Lippi, E. Masetti 25
Tabelle esplicative sul lavoro svolto dalla 2B............................................................................... 28
Testimonianze, altri mondi tra noi...................................................................................... 31
Africa di: Diaw Mbaye Pape..................................................................................................... 33
Il percorso di: Adja Fatou Bintoli Yade..................................................................................... 35
I miei 18 anni altrove di: Cristina Cenean................................................................................... 36
Il sogno perso di Takouit Mariana.............................................................................................. 38
Testimonianze, noi dentro storie di emigranti.................................................................. 39
Dopo un mese di lavoro al C.i.e. Di Ponte galeria di: Alessandra Arezzo..................................... 40
Itinerari migranti di: Stefania Martelloni..................................................................................... 45
Tre destini. - Il fumetto-........................................................................................................... 47
Un fumetto senza fumetti di: Marco Arzilli................................................................................ 48
A tutti loro che migrano per cercare possibilità di. Eraldo Ridi..................................................... 57

 

 

 

 

 
TRE DESTINI

PRESENTAZIONE

Dall’intercultura alle culture contemporanee

I parametri dell’intercultura stanno cambiando. Molte ricette interculturali, predicando una politica delle differenze, riproducendo in realtà una politica delle appartenenze.
È il noi e loro, chi accoglie, assimila e tollera e chi decide i criteri in base ai quali accogliere, assimilare e tollerare.
Nelle democrazie occidentali il problema del riconoscimento e l’inclusione di gruppi, etnie, culture altre, rispetto al nucleo originario, ripetano i paradossi dell’universalismo, anch’esso entrato in crisi.
Si riproduce, da un punto di vista dei processi culturali, relazionali e politici la logica binaria del dentro/fuori, inclusione/esclusione, su cui lo stato moderno, anch’esso in crisi, si è formato.

Le culture altrui non sono un bagaglio precostituito che gli altri si portano appresso.
Il mondo non è fatto di culture compatte che si confrontano e si scontrano, ma di soggetti meticciati ed ibridi, di identità differenziali e in cambiamento, di culture contaminate l’una dall’altra che si alimentano di comunicazioni non visibili, trasparenti.
Le moderne tecnologie della comunicazione, del resto in continua evoluzione, pervasive, ramificate accelerano i processi di relazione culturale sul terreno dello scambio e dello svuotamento delle culture antiche.
Uniformano linguaggi, comportamenti, codici interpretativi della vita e degli immaginari, creando frequentemente processi di dissociazione e di riconoscimento del sé dalle proprie radici.
Processi che non fermano, ma accelerano i flussi migratori, alzano il livello di consapevolezza individuale e collettiva, le aspettative, le prospettive di “possibilità”, sempre meno come miraggio di “terre promesse” o sognate e sempre di più come diritto alla mobilità.
Del resto solennemente affermato dall’art 13 della Carta dei Diritti Universali dell’Uomo.

Le linee rette della “discendenza” segnano solo i margini ancestrali delle culture migranti.
Le linee curve sono imprevedibili, affermano le possibilità, sono la mossa del cavallo nel gioco degli scacchi.
Nella storia dell’umanità ci sono processi inevitabili e inarrestabili.
Le grandi migrazioni hanno fatto la storia.
Nella contaminazione culturale i “conquistati” si sono emancipati e con lo spirito di chi chiede il conto alla storia si mettono in cammino, affrontano le onde, cancellano i confini delle geometrie economiche, degli interessi geo-politici, delle presunte civiltà superiori.
Chi si apre non solo avrà futuro, ma possibilità di futuro.
Chi accoglie imparerà a confrontarsi con se stesso.
Chi si rapporta agli altri “a prescindere” sarà capace di distinguere, valutare, scegliere e anche giudicare.

La concezione interculturale delle relazioni è paternalistica.
La cultura contemporanea è meticcia, è mescolanza di linguaggi, vissuti, aspettative e pratiche.
La cultura contemporanea è l’arte della vita che si fa radici, che si intreccia in terreni fertili e sempre più profondi che si incuneano sotto le fondamenta delle vecchie immagini della vita, degli stereotipi di mondi ormai in declino.
Come tutte le grandi narrazioni ciò che è stato scoperto, ha prodotto processi di messa in discussione, antidoti alla presunzione della “fine della storia”.
Non esiste la “civiltà”, ma approcci successivi, verso…o contro…
Chi si chiude è destinato ad implodere, non tanto per le pressioni esterne, ma per le sue contraddizioni interne.

In questo senso “3destini”, il fumetto senza dialoghi, racconta la verosimile storia delle tante storie, fatte di diverse sensibilità, approcci, vissuti, soggettività con cui trecento giovani studenti delle scuole medie superiori di Piombino, pubbliche e private, si sono confrontati.
Pratiche di senso e di possibilità da recuperare, aperti alle differenze e alle diversità, non come moda, ma come prassi che orienta il pensiero ed i comportamenti.
Sono cambiati i parametri e va spostato l’approccio, l’asse degli interventi abbandonando sia il buonismo interculturale che il razzismo sottoculturale, per affermare il riconoscimento multiculturale e le relazioni, per confrontarsi apertamente su ciò che fa cultura contemporanea.
Un passaggio decisivo è debellare la cultura di violenza che sotto varie forme e luoghi si annida nella nostra quotidianità.
Partendo da abbattere le radici ancestrali della paura del diverso, dell’immigrato che a differenza del passato, non è più destinato ne desideroso ad essere assimilato nella cultura di chi accoglie.
È con lo scambio tra culture, generazioni e generi che si può vincere la paura dell’altro e la salutare messa in discussione della propria identità.
Guardare avanti sopra i muri, oltre gli orizzonti per intravedere i segni dei tempi nella drammaticità dello sconosciuto da sé, con la gioia della scoperta dell’inedito di sé che solo la relazione con l’altro può suscitare e sollecitare amore.

Eraldo Ridi
Centro interculturale Samarcanda Piombino Val di Cornia

 
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