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Ean 97888661523184
CARO FURIO Lettere di Luciano Bianciardi a Furio
Cavallini pittore
Tiziano Arrigoni
pp. 38 ft A5. Ill. B/N anno 2025 7,00
Collana Maremmana. 15 |
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3,00 |
«AMilano lo chiamavano Piombino.. È un orso scontroso
che contesta spietato le cifre della grande industria culturale»,
così scriveva il pittore Manfredo Lombardi (1927-2021)
del suo amico Furio Cavallini, in occasione della presentazione
di una sua mostra personale alla Galleria Comunale Paride Pascucci
a Grosseto nel marzo 1966. Erano amici, Furio e Manfredo e si
frequentavano anche con le loro famiglie. L'orso piombinese,
così Lombardi definiva Furio, uno spirito scontroso, ipercritico,
un maremmano di costa ostile all'industria culturale del miracolo
economico. Come un altro suo amico, lo
scrittore Luciano Bianciardi, ormai famoso in tutta Italia. Furio
arrivò a Milano agli inizi del
miracolo economico, affascinato dalla grande città, così
piena di stimoli: Bianciardi fu attratto dalla sua atipicità,
dal suo essere maremmano e operaio, dal fatto che avesse vissuto
da ragazzo la vita nei boschi,
accanto a boscaioli e a carbonai, nel paese di Riparbella (paese
di origine della famiglia), di essere
cioè un testimone diretto e sincero di quell'ambiente
che lui aveva lasciato in Maremma per venire a
lavorare nella grande industria culturale a Milano. |
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